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Murales
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Una sezione dell’archivio è dedicata ai famosi Murales di Cibiana, alla loro storia e al racconto di un evento che da loro ha preso vita: la Festa dei Murales Viventi. Raccontare i Murales significa percorrere un itinerario che attraversa e abbraccia tutti i percorsi tematici dell’archivio: la comunità, l’infanzia, le tradizioni e l’emigrazione sono i temi raffigurati sulle pareti degli edifici cibianesi.

I Murales furono un primo tentativo di ricostruire la memoria di Cibiana, minacciata dallo spopolamento, al fine di preservarla per le generazioni future. La realizzazione dei murales rappresentò la volontà dei cibianesi di essere parte attiva della contemporaneità, di non accettare la perdita dei propri valori e della propria storia e di mantenere vive le tradizioni della comunità. Tutto ebbe inizio nel 1980 dalla collaborazione di due uomini determinati e creativi: Osvaldo Da Col, cibianese emigrato in Germania per fare il gelatiere, e Vico Calabrò, artista agordino conosciutissimo in tutto il Cadore. Osvaldo e Vico, amici di vecchia data perché entrambi correvano con il bob, si ritrovarono un giorno in un bar a Pieve di Cadore e partorirono la straordinaria idea di invitare artisti italiani ed internazionali a dipingere sui muri delle case cibianesi la storia della comunità, le sue tradizioni e gli antichi mestieri. A distanza di 20 anni dalla realizzazione dei primi murales, nel 2003, è stata presentata l’idea di una nuova iniziativa per rimettere in luce il paese e riunire la comunità cibianese: il gruppo “Arte tra passato e futuro”, guidato da Liviana Bianchi e Roberto Costantin, organizzò per la prima volta la manifestazione dal titolo “I Murales Viventi”.  L’idea fu quella di mettere in scena le storie raccontate nei murales, ricostruendo le ambientazioni di una volta e interpretando i personaggi dipinti indossando i costumi tradizionali.

In questa pagina la storia dei Murales e la “Festa dei Murales Viventi” vengono raccontato attraverso fotografie e ritagli di giornale donati da Liviana Bianchi, Vittore Bianchi, la famiglia Costantin, Osvaldo Da Col e Vico Calabrò.